26.01.2025
Data news | 29.01.2017 |
Oggi 44.a Marcialonga di Fiemme e Fassa (TN) da Mazzin a Cavalese (57 km)
Tord Asle Gjerdalen da record davanti a Johan Kjoelstad ed Eide Morten Pedersen, Brigadoi 28°
Al femminile Katerina Smutna batte le svedesi Britta Johansson Norgren e Sara Lindborg
Giacomo Gabrielli fa sua la Marcialonga Light di 33 km, mentre al femminile si impone la Zelenkova
Maria Canins vinse la Marcialonga di Fiemme e Fassa per 10 edizioni consecutive, dal 1979 al 1988, ma al maschile nessuno era mai riuscito ad aggiudicarsi seguitamente neanche tre edizioni della ski-marathon più amata al mondo. Ce l’ha fatta oggi il fondista più “riconoscibile”, bardato da capo a piedi ma con gli immancabili Ray-Ban a coprirgli gli occhi di ghiaccio.
Tord Asle Gjerdalen fa tre su tre e si porta a casa la 44.a edizione della Marcialonga, che oggi vedeva scivolare sulle nevi trentine ben 7541 fondisti. Secondo e terzo all’arrivo i connazionali Johan Kjoelstad ed Eide Morten Pedersen, a completare un podio interamente a tinte rosso-bianco e blu crociate, mentre ancora una volta è stato lo svizzero Toni Livers a “nuotare” in mezzo alla marea di scandinavi, giungendo 9° al traguardo, travolto dallo tsunami “norge” composto dalla 4.a all’8.a posizione dal grande Anders Aukland, dal dirompente Stian Hoelgaard, quasi sicuramente tra qualche anno sul podio della Marcialonga, da Øystein Pettersen, dal velocista Andreas Nygaard e da Torleif Syrstad, mentre in decima posizione si piazza il grande deluso di quest’oggi, Petter Eliassen, il quale sembrava aver adottato la tecnica migliore arrivando come lo scorso anno nelle ultime fasi a vedersela con Gjerdalen, per poi scivolare inesorabilmente nelle retrovie e bollando negativamente la propria giornata che ai nastri di partenza lo vedeva in odore di rivincita.
Riscossa che è invece riuscita ad ottenere Katerina Smutna, beffata per qualche metro lo scorso anno ed oggi fenomenale nel sopravanzare la detentrice del titolo Britta Johansson Norgren in un feroce testa a testa nel finale, sul gradino più basso del podio ha concluso invece l’altra svedese Sara Lindborg.
Primi piazzamenti azzurri per i trentini Mauro Brigadoi (28°) e Bruno Debertolis (39°), anticipando di qualche posizione il livignasco Thomas Bormolini (45°).
La Marcialonga Light di 33 km è stata invece più clemente con gli azzurri, i quali si sono potuti rifare grazie all’affermazione personale di Giacomo Gabrielli, davanti al russo Aleksey Barannikov e a Roberto Gianola, mentre al femminile Sarka Zelenkova, l’ex vincitrice della Combinata Punto3 Craft, la speciale classifica che somma i tempi ottenuti dagli atleti nelle tre gare annuali firmate Marcialonga (Skiing, Cycling e Running) ha chiuso davanti alla skirollista Lisa Bolzan e all’altra azzurra Alessandra Da Ros.
Mattinata gelida in quel di Mazzin, ma le montagne sullo sfondo valgono ampiamente il prezzo del biglietto poiché si compete nella Marcialonga di Fiemme e Fassa, edizione numero 44. Un successo aspettato quello di Gjerdalen, ma così non si direbbe dalle prime fasi della gara, con le donne partite di buona lena ed il parterre maschile condotto inizialmente dal terzetto Nygaard, Eriksson, Pedersen, con il primo poi nuovamente protagonista, e Gjerdalen a seguire ad oltre 30 secondi. Un quintetto al femminile scappa subito via, con Smutna e Norgren a “farsi i dispetti” prima delle battute finali, nessuna vuole prendere il comando della gara e dunque faticare per gli altri. Tant’è che al maschile uno pseudo-sconosciuto sembra voglia fare sul serio, è Thomas Gifstad, partito a spron battuto per fare una gara in solitaria, “scoppiando” inevitabilmente a metà percorso e giungendo 46° alla finish line di Cavalese. Sopravanzato Gifstad, il gruppone di testa è di 20 atleti, ma anche Andreas Nygaard quest’oggi vuole fare gara a sé tentando di scappare, la fuga del norvegese è buona ma non si completa, con un lotto di contenders a farsi vivi e a rendere incerta la sfida poco prima della tremenda salita di Cascata. Dall’erta più impervia sbucano ovviamente i Ray-Ban di Gjerdalen, dimostrando che il norvegese è non solo un ottimo fondista, ma anche un abile stratega. L’apoteosi del pubblico trentino è tutta per lui all’arrivo: “È bellissimo essere qui di nuovo alla Marcialonga. E io sono molto felice di questo tracciato, abbiamo sciato su una neve perfetta. Il mio team ha fatto un grande lavoro dandomi l'opportunità di andare avanti, facendo lavorare duro tutti gli altri. Tutto è andato bene oggi, dalla tattica del team in poi. Adoro gareggiare qui”.
Il primo degli azzurri al traguardo è il trentino Mauro Brigadoi, 28°: “Speravo di migliorare il 26° posto dell'anno scorso, purtroppo non ci sono riuscito. Sapevo che il livello sarebbe stato altissimo, una gara tirata, ho dato del mio meglio, sono comunque abbastanza soddisfatto. I norvegesi questo lo fanno di mestiere, noi lo facciamo per passione, ed essere qui è già una bella soddisfazione”.
La sfida al femminile ha visto invece un repeat di quella della scorsa edizione della Marcialonga, con Britta Johansson Norgren a vedersela con Katerina Smutna, le due si sono avvicendate lungo tutto il corso dell’itinerario innevato di 57 km, ma questa volta la zampata decisiva l’ha data la Smutna: “Quella di oggi è stata una gara molto dura, dopo circa 40 chilometri ho avuto una crisi. Avevo i crampi, ma poi ho ricominciato a stare bene e da lì in poi è stato molto bello. Vincere la Marcialonga per la seconda volta è una sensazione stupenda”.
Nel corso della mattinata si è svolta anche la Marcialonga Young dedicata alle giovani leve dello sci di fondo, le vittorie sono andate a Pietro Campara e Carlotta Tufer (Junior), Davide Facchini e Nicole Monsorno (Aspiranti) e a Matteo Ferrari e Silvia Campione (Allievi).
In attesa dell’arrivo dell’ultimo concorrente, previsto verso le 19 e momento “cult” della ski-marathon trentina, i primi “senatori” a tagliare il traguardo, due delle incredibili dieci stoiche figure ad effettuare tutte e 44 le edizioni della Marcialonga di Fiemme e Fassa, sono stati Costantin Costantin ed Ivo Andrich, praticamente “a braccetto”, una delle immagini più belle di una Marcialonga che non è solamente per i fondisti “estremi”, ma anche per le famiglie, gli appassionati, e per chi da 44 anni ha la passione per presentarsi sempre e comunque al via.
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