26.01.2025
Data news | 22.12.2018 |
Nelle scorse settimane abbiamo già parlato di #MarcialonGirl, il progetto dedicato alle donne di Marcialonga, che con le sue 3 ambassadors - una per disciplina- vuole stimolare e supportare la partecipazione femminile ai diversi eventi.
La Marcialonga sugli sci si sta avvicinando ed è ora di conoscere più da vicino, attraverso le sue parole, la nostra MarcialonGirl invernale, Enrica Vanzetta!
"Sono Enrica, ho 34 anni e sono cresciuta in Val di Fiemme, un luogo meraviglioso di cui ho scoperto la magia, come spesso accade, solo dopo un periodo di allontanamento dovuto agli studi. Fino ad allora non ho mai vissuto veramente la montagna, per me era solo parte dello sfondo, poi è diventata parte di me e da allora non ne posso più fare a meno. Nella vita mi occupo di comunicazione visiva, credo di essere una persona creativa in tutto quello che faccio e di esserlo sempre stata. Non sono invece mai stata una persona competitiva e mai avrei immaginato di poter prendere parte alla Marcialonga.
Forse per timidezza, forse semplicemente per attitudine, non ho mai sentito il bisogno di confrontarmi con gli altri. Quando ho iniziato a scoprire la montagna ho iniziato dall'arrampicata sportiva. Uno sport dove la competizione si sposta dall'esterno verso l'interno, perché mentre sei in parete non conta cosa fanno gli altri. Ci sei solo tu, le tue paure e il tuo coraggio. Ho scoperto che questo tipo di competizione mi piace. Provare a superare i miei limiti, che poi limiti non sono dato che si possono superare. Provare a fare ogni volta un po' meglio o un po' di più. Dall'arrampicata alle camminate in montagna, allo sci alpinismo. Tutti sport provati per la prima volta alla soglia dei 30 anni.
A quel punto ho deciso che avevo anche voglia di rispolverare uno sport praticato da bambina a livello amatoriale lo sci di fondo. Non ho mai partecipato a una gara ad eccezione di due edizioni della Minimarcialonga. La sfida con me stessa a questo punto non poteva che portarmi all'iscrizione della mia prima Marcialonga, quella del 2017. La Marcialonga è sempre stata una grande festa, non soltanto una gara. Quando ero piccola ci riunivamo tutti a casa di mia nonna, che si trova proprio a bordo pista per fare il tifo a tutti i concorrenti. L'idea di prendere parte in prima persona a questo evento è una grande gioia e sicuramente una delle emozioni più grandi è proprio il passaggio davanti a casa della nonna.
La Marcialonga è una sfida di coraggio e di fiducia in me stessa che inizia già dal momento dell'iscrizione l'anno precedente. Arrivare al traguardo per me significa che posso farcela, che se mi impegno e ci credo veramente posso raggiungere i miei obiettivi. Mi ricorda che dentro di noi abbiamo risorse infinite e che dobbiamo solo permettere loro di uscire. È una sensazione che poi cerco di mantenere viva per tutto il resto dell’anno.
Prendere parte al progetto Marcialongirl è un grande onore, perché come tutti gli abitanti della Val di Fiemme, sento la Marcialonga un po' mia. Proprio perché non ho un passato da atleta credo di poter dimostrare che con impegno e un atteggiamento positivo si possono raggiungere obiettivi importanti.
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