26.01.2025
Data news | 07.10.2020 |
Chissà come sarebbe affrontare oggi l’intero tracciato della Marcialonga con gli sci usati nelle prime edizioni!
Stiamo parlando dei primi sci multistrato in legno e laminato, legno e plastica o più spesso solo in legno.
Su questi venivano applicate delle scioline, esattamente come oggi. Molti prodotti restano simili ad allora, usati per la tenuta o per lo scorrimento con diversi tipi di neve.
Alcuni importanti brand di scioline italiane erano già attivi negli anni ’70. A dire il vero erano già presenti fin dagli anni ’50.
Sci e sciolina: croce e delizia di ogni concorrente. Adesso come allora è attuale una frase di Enzo Macor che, in un articolo dedicato alla cassetta delle scioline scriveva: il lavoro dello skiman è soprattutto un lavoro d’esperienza, intuizione, metodo e passione, c’è ben poco di stregoneria o magia… (leggi l’articolo QUI > )
Immaginiamo dunque di essere alla partenza di una delle prime edizioni di Marcialonga: gli sci sono pesanti, i binari non ben tracciati (i mezzi battipista non sono di certo quelli di adesso e la maggior parte del lavoro è manuale), l’allenamento non è ottimale e non sappiamo se la sciolina messa andrà bene, ci fidiamo di chi ha eseguito il lavoro.
A Moena l’atmosfera è frizzante. C’è tanta amicizia, si sentono lingue straniere mai sentite perché il turismo non è ancora un fenomeno di massa. Ci sono tanti che si improvvisano, si vede che non hanno mai messo gli sci prima d’ora.
Il clima di festa si percepisce ovunque, tra i concorrenti che si scambiano sguardi complici, tra la gente accorsa a fare il tifo, tra i bambini che corrono agitati a bordo pista.
Non si percepisce l’agonismo, non c’è esasperazione. È pura magia.
Abbiamo provato a rievocare alcune sensazioni di quegli anni, ma forse il modo più semplice e anche più affascinante è quelli di riviverle davvero.
Questo è possibile grazie alla Marcialonga Story, la manifestazione revival in cui i concorrenti partecipano con abbigliamento e attrezzatura rigorosamente antecedente il 1976. Fin dalla sua prima edizione l’evento è un successo: i concorrenti sono entusiasti ed il pubblico affascinato da questa sfilata storica.
I chilometri di gara sono 11, non 70, ma le sensazioni che si vivono e le immagini che si vedono permettono un vero e proprio tuffo nel passato. Anche i ristori sono organizzati come allora, così come la festa finale.
Persino alcuni allestimenti sono originali del tempo.
Ma soprattutto le emozioni della gara sono le stesse: l’allenamento è poco, gli sci sono pesanti, la sciolina non sappiamo se andrà bene ma c’è un meraviglioso clima di festa ed è pura magia.
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